La rete di monitoraggio nasce nel 2019 grazie all’Istituto Agrario “A. Parolini” e al Collegio degli Agrotecnici di Vicenza per contrastare l’uso scriteriato di prodotti fitosanitari altamente impattanti.
Ad oggi si contano circa un centinaio di stazioni nell’area Pedemontana che garantiscono un controllo della presenza di mosca dell’olivo (Bactrocera oleae) a livello microterritoriale, stimolando gli agricoltori nella lotta sostenibile.
Vengono impiegate trappole a rilascio di feromoni che attraggono il maschio di Bactrocera oleae; questo poserà su un piano adesivo dal quale non riuscirà più a svincolarsi.
Il conteggio delle catture avviene settimanalmente ed è l’indicatore chiave per monitorare l’andamento della popolazione e l’eventuale superamento della soglia di intervento. La lettura della mappa risulta semplice e chiara grazie all’uso dei cosiddetti “semafori”, bollini colorati che segnalano a colpo d’occhio se nella zona di interesse sia stata riscontrata presenza di questo insetto e in che quantità.
Ciò che risulta evidente è come la presenza della mosca sia fortemente influenzata dalle condizioni metereologiche. Il caldo intenso e siccitoso ne inibisce la presenza, consentendo di evitare trattamenti contro questo parassita, ottimizzando le risorse e riducendo l’impatto ambientale e sanitario.